| Flauti, fisarmonica, stomp box, cornamusa francese, clarinetto basso, scacciapensieri e voce: una combinazione esplosiva in uno dei luoghi più suggestivi dell’Ecomuseo. Il prossimo appuntamento del festival itinerante “Note nei roccoli e nelle corti” è in calendario domenica 24 agosto alle 18 nella splendida cornice di Borgo Andreuzza a Buja, dove di esibirà un trio piemontese dal nome strano, Arbeboost, un gioco di parole basato su arbebo, nome dello scacciapensieri in lingua occitana, e boost, verbo inglese che significa "potenziare, esaltare”. Ed è proprio lo scacciapensieri il protagonista del concerto, strumento popolare anticamente forgiato in migliaia di esemplari nelle fucine della Valsesia, esportato in tutto il mondo e suonato dai suoi abitanti fino alla fine dell’Ottocento. |
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Ridando voce e vitalità allo scacciapensieri, che grazie alla sua versatilità viene utilizzato in diversi progetti di world music, Arbeboost propone la reinterpretazione di canti e musiche del ricco repertorio tradizionale dell'arco alpino occidentale insieme alla composizione di brani originali, con arrangiamenti che creano un sound accattivante non etichettabile in un preciso genere musicale, unendo tradizione e innovazione, strumenti antichi e suoni attuali. il riferimento è ai moderni linguaggi del nu jazz e della musica contemporanea. In caso di maltempo il concerto si svolgerà al coperto, sotto il portico che si apre sulla corte del borgo. |
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Gli Arbeboost sono un ensemble etnico-folk che fonde strumenti tradizionali e voce, per creare un’atmosfera intensa e coinvolgente. Il gruppo è composto da tre musicisti-etnomusicologi piemontesi attivi sulla scena italiana ed europea da diversi anni: Massimo Losito, Alessandro Zolt e Flavio Giacchero. Il loro repertorio trae ispirazione dalle radici locali, reinterpretando le melodie della tradizione con influenze musicali dal mondo. La presenza dello stomp box (strumento a percussione che si suona con il piede) conferisce ai concerti del gruppo un ritmo percussivo inaspettato. |
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A Borgo Andreuzza si accede immettendosi in un cortile chiuso frontalmente dalla casa padronale e di lato dagli edifici che un tempo erano di servizio, con facciate in pietra a vista, colonne in pietra e archi in mattoni. Il corpo principale, distribuito su tre piani, si caratterizza per la presenza di un porticato e una loggia superiore a tre arcate. La costruzione del lato ovest dispone di un portico profondo, con archi sostenuti da pilastri in conglomerato e parte terminale in mattoni. Il fronte strada esibisce un portale a bugnato su cui è riportata la data 1875. |
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