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Latterie turnarie: in mostra un patrimonio condiviso

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Latteria turnaria di Campolessi a Gemona (foto di Graziano Soravito)

“Latte Mleko Milk. Il sistema turnario nell’arco alpino” è il titolo della mostra fotografica di Graziano Soravito che verrà allestita presso il Museo di Storia Contadina a Fontanabona, promossa dal Comune di Pagnacco e organizzata dall’Ecomuseo delle Acque, con il patrocinio della Comunità Collinare del Friuli. L’inaugurazione è in programma domenica 15 giugno alle 17. Visitabile fino al 6 luglio, la mostra sarà aperta ogni domenica dalle 10 alle 18, con ingresso libero. Le foto, già esposte in diverse località dell’arco alpino italiano e sloveno, documentano un antico modello di gestione collettiva della filiera lattiero-casearia, ancora oggi vivo in alcune aree montane, raccontando il lavoro quotidiano di allevatori, malgari e casari in contesti rurali ricchi di biodiversità.

Il progetto dell’Ecomuseo dedicato alle latterie turnarie punta a far conoscere e sostenere un modello di caseificazione comunitaria che ha radici antiche ma pure una sorprendente attualità. In questo sistema, il caseificio non acquista il latte ma lo lavora per conto dei soci, che ne condividono gestione e responsabilità. Le esperienze di Campolessi, Peio, Valmorel e delle malghe del Monte Nero in Slovenia testimoniano una forma di economia solidale che pone al centro la qualità, la responsabilità condivisa e il legame con il territorio. Il progetto si inserisce in una più ampia rete culturale che coinvolge ecomusei, musei e istituti di ricerca italiani e sloveni, con l’obiettivo di valorizzare i beni comuni, costruire sinergie e dare voce a pratiche resilienti e sostenibili. Il cuore dell’iniziativa è rappresentato dalla Carta dei princìpi delle latterie turnarie, sottoscritta dalle realtà coinvolte e condivisa con Slow Food.

«Nelle Alpi Giulie sono state documentate diverse versioni di una leggenda secondo cui l’arte casearia sarebbe stata trasmessa agli abitanti del luogo da un uomo selvaggio: un uomo "selvaggio" si ubriacò tanto da dover essere legato. Chiese allora di essere lasciato libero, e in cambio avrebbe raccontato cosa si poteva fare con il latte. Mostrò loro come fare il formaggio, la ricotta e il burro. Poi lo lasciarono andare. Quando lo lasciarono andare, disse loro che se non lo avessero liberato, avrebbe raccontato anche di più”» (Špela Ledinek Lozej, “La produzione casearia collettiva delle Alpi Giulie Orientali”, Ecomuseo delle Acque).

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Newsletter dell'Ecomuseo delle Acque | n. 420 | Giugno 2025
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