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Newsletter 2 del 2025

Amici di Angal OdV

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Il congelamento dei fondi USAID

Alla fine, com'era purtroppo stato annunciato a inizio febbraio, è arrivata la conferma: la nuova amministrazione americana, guidata dal Presidente Trump, congela gli aiuti esteri e mette il lucchetto a USAID, agenzia federale americana per lo sviluppo internazionale (per ora, per 90 giorni, ma con il forte rischio che questa crisi possa durare ben oltre). 



Dal 27 gennaio 2025, il sito web ufficiale dell'agenzia è stato chiuso. Elon Musk, capo del neonato Dipartimento dell'Efficienza Governativa (DOGE), ha poi annunciato l'intenzione di una sua definitiva abolizione.



La recente notizia (5 marzo 2025) del primo stop della Corte suprema a questa politica sconsiderata, pur essendo un segnale incoraggiante, non si avvicina nemmeno a risolvere il problema. Sblocca solo 2 dei 70 miliardi di dollari stanziati complessivamente nel 2024. Poche briciole su scala mondiale.



Possono sembrare notizie distanti dal nostro piccolo ospedale, ma l'impatto è molto pesante per Angal, il cui ospedale, il St. Luke, è una delle migliaia di strutture africane a beneficiare dei programmi sanitari USAID: perderà circa 150.000 euro all'anno. 

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L'agenzia americana per lo sviluppo internazionale era stata fondata nel 1961 da John Fitzgerald Kennedy (nella foto che ne testimonia la nascita). Con un bilancio annuale di 42,8 miliardi di dollari, pari al 42% degli aiuti umanitari mondiali, gestiva e supportava programmi negli ambiti dell'educazione, sanità e infrastrutture, emergenze, con forti investimenti nei programmi di lotta all'AIDS, tubercolosi e malaria. 

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Tra la marea di fondi estinti e migliaia di programmi d'assistenza smantellati, moltissimi sono i progetti della cooperazione italiana gestiti da ONG ben più grosse di Amici di Angal. Mentre le organizzazioni mondiali riassettano i budget sulle nuove stime, appare certo che l'Africa, come tanti altri contesti complicati, subirà un contraccolpo durissimo. 



Come ci racconta il Dott. Tugume, CEO dell’ospedale, la riduzione degli aiuti avrà ripercussioni gravi sull'ospedale di Angal, che distribuisce gratuitamente farmaci antiretrovirali per HIV a 1500 persone e il trattamento per la tubercolosi, ma anche sul personale (27 su 162 persone a rischio di non essere più retribuite). In totale, sparisce il 15% del bilancio dell'ospedale, mettendo a rischio la vita di centinaia di pazienti.

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Cosa stiamo facendo noi?

Le conseguenze di questi tagli, al St. Luke Hospital, le pagheranno i malati che, ad esempio, non avranno più accesso alle terapia antiretrovirali (HIV) o che dovranno andare incontro a sforzi proibitivi per proseguire le cure, disincentivandoli a continuare. Non possiamo permettere che chi è già vulnerabile perda l'accesso a cure essenziali.



Ci stiamo mobilitando e facendo fronte comune con altri enti italiani al fianco di ospedali ugandesi, come la Fondazione Corti (Ospedale St. Mary Lacor a Gulu), la  Fondazione Ambrosoli (Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo) il CUAMM Medici con l'Africa nonché i rappresentanti della sede regionale AICS in Uganda. 

IBAN: IT 31 L 02008 59601 000005412019 presso Unicredit

IBAN: IT 84 F 05034 59600 000000000756 presso Banco Popolare

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