| La pubblicazione del lunari è da anni una consuetudine dell’Ecomuseo delle Acque, una sorta di specchio su cui si riflettono gli scatti di Graziano Soravito dedicati al patrimonio del Gemonese. Non tanto ai beni riconosciuti per legge, quanto piuttosto al “patrimonio vivo”, materiale e immateriale, naturale e costruito, risultato delle tradizioni locali e della trasformazione del paesaggio. Perché l’ambito di azione degli ecomusei è il territorio, dove è diffuso un insieme di valori umani, storici, naturalistici, propri della comunità che sul territorio vive e opera. Il lunari 2025 riguarda il corso d’acqua di risorgiva che caratterizza l’area dell’Ecomuseo (unica realtà operante in Italia a scala di bacino idrografico): è il Fiume Ledra, su cui verrà avviato un progetto finalizzato alla sua conservazione e gestione. La presentazione del lunario, di grande formato, è in programma sabato 21 dicembre alle 17 nella sede di piazza Municipio 5 a Gemona del Friuli, con l’intervento di Francesco Visentin geografo dell’Università di Udine. |
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Nel 2025 l’Ecomuseo compirà 25 anni, i cinque lustri saranno l’occasione per una nuova sfida, la riprova di un modo di operare che non è mai venuto meno. In tutto questo tempo sono stati avviati e realizzati numerosi progetti significativi, di maggior peso rispetto ad altre iniziative più convenzionali. Forte dell’esperienza acquisita con le “mappe di comunità” e con la sperimentazione di reti in vari contesti, l’Ecomuseo alzerà ora l’asticella cimentandosi nel processo partecipativo su cui si basa lo strumento del Contratto di Fiume, applicato al bacino del corso d’acqua che è in stretta relazione con la realtà ecomuseale. Sarà un viaggio lungo e impegnativo, che richiederà un notevole sforzo e una altrettanto grande condivisione. Intanto c’è un lunario che fa conoscere e riflettere. |
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Un bacino idrografico è un territorio in cui i limiti non sono i confini politici ma quelli geografici degli ecosistemi e sociali delle comunità umane insediate: abbastanza ampio per tutelare l’integrità degli ecosistemi e abbastanza piccolo perché le comunità lo considerino casa propria (UNEP, 1992). |
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I Contratti di Fiume concorrono alla definizione e all’attuazione della pianificazione a scala di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree (Codice dell’Ambiente, art. 68 bis, 2006). |
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Polla del Rio Gelato (foto di Graziano Soravito) |
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