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Orchidee dei prati stabili

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Neotinea tridentata (foto di Luciano Silei)

Osoppo, uno dei sei comuni che fanno parte dell’Ecomuseo delle Acque, detiene un record poco conosciuto: il suo territorio, disponendo di una notevole varietà di ambienti in cui coesistono habitat naturali diversificati posti a breve distanza, ospita 29 specie di orchidee a cui si aggiungono 4 varietà e 2 ibridi, per complessive 35 unità, quasi la metà di quelle presenti nel Friuli Venezia Giulia. Buona parte di queste fiorisce nella piana delle Sorgive di Bars caratterizzata da prati stabili, formazioni erbacee ricche di biodiversità che non hanno subìto il dissodamento e vengono gestite attraverso lo sfalcio o il pascolo. In generale, le mutate condizioni economiche hanno portato a una loro drastica riduzione, sia legata all’abbandono della fienagione e al conseguente incespugliamento, sia alla diffusione delle monocolture agricole e all’urbanizzazione.

Inserendosi nel dibattito in corso in regione sulla necessità di salvaguardare questi ecosistemi prativi – di grande rilevanza per innumerevoli aspetti: naturalistico, agronomico, storico culturale, paesaggistico, di conservazione del suolo, di accumulo di sostanza organica – l’Ecomuseo ha allestito ad Artegna nelle sale del Castello Savorgnan, in collaborazione con il Comune, la mostra “Le orchidee dei prati stabili” che espone gli scatti del fotografo Luciano Silei. Nonostante una legge regionale di tutela, il pericolo di perdere i pochi prati stabili ancora esistenti è elevato: arature, eccesso di concimazione, apertura di strade e nuovi insediamenti, rimboschimento sono le principali cause della loro scomparsa. L’iniziativa si inserisce nella campagna dell’Ecomuseo e di Slow Food a sostegno delle latterie turnarie. La mostra, aperta fino al 28 aprile, è visitabile sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.

«Con oltre 25 mila specie diffuse in tutto il mondo, la famiglia delle Orchidacee è tra le più numerose del Regno Vegetale. (…) Le orchidee delle zone temperate hanno organi sotterranei che ne garantiscono la sopravvivenza durante l’inverno, vengono definite geofite. Sono piante erbacee perenni, in genere autotrofe, cioè dotate di clorofilla e quindi in grado di produrre le sostanze nutritive di cui necessitano, fatta eccezione per alcune specie saprofite che traggono il nutrimento dalle sostanze decomposte presenti nel terreno» (Luciano Regattin, “Le orchidee spontanee di Osoppo”).

L’interesse di Luciano Silei per la fotografia macro deriva direttamente dalla passione per le orchidee spontanee. Inizialmente ha documentato in modo efficace i ritrovamenti per una classificazione accurata, poi è subentrata la volontà di dare risalto a queste splendide piante. Le orchidee ritratte nella mostra sono quelle tipiche dei prati stabili del medio corso del fiume Tagliamento.

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Newsletter dell'Ecomuseo delle Acque | n. 356 | Marzo 2024
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