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Gemonese da gustare

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Mercato “Slow Food Senza Confini” 2022 (foto di Graziano Soravito)

Sabato 17 giugno piazza Marnico ad Artegna ospiterà per il secondo anno di fila il mercato “Slow Food Senza Confini”. L’evento è parte del progetto di cooperazione tra i produttori del Gemonese, riuniti nel Paniere dell’Ecomuseo, e delle valli carinziane Lesachtal, Gailtal e Weissensee, coordinati da Slow Food Alpe Adria. Agli stand si troveranno formaggi vaccini e caprini, salumi e insaccati, pane e farine, olio, vino, miele ma anche prodotti di nicchia come il formaggio di latteria turnaria, la pitina e il pan di sorc, tutti prodotti locali e tradizionali che garantiscono ai consumatori cibo “buono, pulito e giusto”. Organizzato nell’ambito della manifestazione “Artigne in sport e… in taule” coordinata dall’Amministrazione comunale, il mercato si svolgerà dalle 9 alle 14.

Il progetto, finanziato da CLLD HEurOpen (Interreg Italia-Austria), ha lo scopo di promuovere la filosofia Slow Food per favorire la biodiversità, far conoscere le risorse agroalimentari e culturali locali, avvicinare i produttori al consumatore, valorizzare le produzioni di filiera e l’economia circolare, consolidare i rapporti di collaborazione turistica tra Friuli e Carinzia. La giornata di Artegna, dedicata all’enogastronomia e ai prodotti dei territori dei partner progettuali, sarà l’occasione per scoprire due mondi e due culture con esperienze agroalimentari e gastronomiche a tutto tondo tra tipicità, cucina di qualità, salute, benessere e sostenibilità.

«Del patrimonio di una comunità fanno parte a buon diritto i prodotti agroalimentari, le filiere, le tecniche di coltivazione, le conoscenze e i saperi. Occuparsi di patrimonio agroalimentare nell’ambito di un ecomuseo è affare strategico: consente di toccare una serie di contenuti, tutti strettamente intrecciati e complementari, che riguardano la sfera culturale (quella alta dei trattati e quella quotidiana delle abitudini alimentari) e la sfera socioeconomica (attraverso la costruzione di progetti sperimentali a sostegno delle filiere); significa interessarsi di qualità della vita e di paesaggio; è un mezzo prezioso per ricostruire le dinamiche che hanno portato alla definizione dei caratteri di un territorio» (tratto dalla relazione del Progetto “Recupero della filiera del Pan di sorc”)

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