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C’è un futuro per le latterie turnarie

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Mostra “Lat Mleko Milk” a Valmorel (foto di Graziano Soravito)

La mostra “Lat Mleko Milk” con le foto di Graziano Soravito, allestita nel caseificio di Valmorel in Val Belluna per tutto il mese di giugno, non è fine a sé stessa: la differenza rispetto ad altre iniziative, tutte recenti, di riscoperta delle latterie turnarie sta nel fatto che l’Ecomuseo delle Acque ha guardato indietro per puntare al futuro. Non c’è nulla di nostalgico nel progetto in cui la mostra si inserisce, ad emergere invece è la consapevolezza che il modello è ancora attualissimo e va sostenuto e valorizzato anche facendo rete. Le difficoltà di coinvolgimento delle latterie turnarie friulane (da non confondere con le latterie sociali), se si esclude quella di Campolessi, hanno contribuito ad allargare il campo d’azione dell’Ecomuseo con l’inserimento nel progetto dei caseifici di Peio e Valmorel e di alcuni alpeggi a gestione condivisa del versante sloveno delle Alpi Giulie.

Quella della caseificazione comunitaria è una storia vecchia di oltre un secolo, specchio della realtà contadina che si estendeva sull’intero arco alpino, un piccolo grande universo che negli anni Sessanta vedeva la presenza in Friuli di 652 caseifici, costituendo uno dei pilastri su cui si reggeva l’economia di tante famiglie. Il modello turnario permette di conservare e promuovere princìpi e valori, ma oggi deve fare i conti con i costi dell’energia e la burocrazia sempre più invadente. Un modo per uscirne è quello di fare sistema, confrontarsi, dialogare, assumere iniziative comuni come l’Ecomuseo si è proposto di fare, svolgendo un ruolo attivo di coordinamento e scrivendo in modo partecipato la Carta dei princìpi delle latterie turnarie, un decalogo in cui i caseifici coinvolti si ritrovano. È questo che fa la differenza.

“Le latterie turnarie favoriscono la sovranità alimentare, producendo alimenti sani, ottenuti con metodi sostenibili, culturalmente appropriati, al servizio della comunità locale e sulla base di un’attività che un tempo avveniva in ogni piccolo borgo. La filiera che ne deriva si basa sull’autocontrollo produttivo e sulle reali necessità alimentari del territorio dove le latterie prestano il loro servizio. I caseifici turnari rafforzano le produzioni tradizionali attraverso i circuiti locali e incentivano l’alleanza tra allevatore e consumatore per un cibo che risponde davvero all’interesse collettivo” (Carta dei princìpi delle latterie turnarie, Sovranità alimentare, art. 9)

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Caseificio di Valmorel (foto di Graziano Soravito)

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